Il cielo è…di tutti

Gianni Rodari – Ci lasciava quarant’anni fa, a Roma, all’età di 60 anni, precisamente il 14 aprile 1980.

Quest’anno ricorrono i cento anni dalla data di nascita dello scrittore, poeta, pedagogista e giornalista, unico vincitore italiano del prestigioso Premio Hans Christian Andersen nel 1970, nato a Omegna il 23 ottobre 1920.

Rodari è stato uno fra i maggiori interpreti del tema “fantastico” nonché, grazie alla Grammatica della fantasia del 1973, sua opera principale, uno fra i principali teorici dell’arte di inventare storie.

Gianni Rodari

Lo scrittore della fantasia

Chi di noi non si è imbattuto a scuola in una delle sue filastrocche? Certo, ne ha scritte per ogni occasione.

Mai come quest’anno potevamo ripensare a questo autore come a uno scrittore “facile” che esprime concetti difficili!

Mai come quest’anno che ricorrono i cento anni dalla nascita potevamo ribaltare la sua fama e comprendere fino in fondo che rivolgendosi ai piccoli, Gianni Rodari, parlava a tutti ma soprattutto ai grandi!

Ciascuno di noi ha fatto memoria di almeno una delle sue fantastiche filastrocche.

«Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo? Noi non lo sappiamo; perché egli sta ancora marciando con il coraggio e la decisione del primo giorno. Possiamo solo augurargli, di tutto cuore: – Buon viaggio!»
(Il giovane gambero, da “Favole al telefono”)

A San Casciano in Val di Pesa ha inizio l’anno rodariano

Cento anni, cento storie, cento immagini, cento modi di raccontarsi con i personaggi e le emozioni del più grande scrittore di letteratura per l’infanzia del ventesimo secolo, conosciuto nel mondo per aver scavato nella terra della fantasia e avervi trovato il tesoro più prezioso – scrive la giornalista Cinzia Dugo.

“È la vita vera, la semplicità dei sentimenti, interpretati con lucido e sensibile spirito critico da un maestro dell’arte dell’immaginazione che dipinge con le parole e i sogni di ogni tempo e di ogni età, la materia che Gianni Rodari, pedagogo, giornalista, poeta, insegnante, plasma creando e inventando filastrocche e racconti che vestono di rispetto, tolleranza, solidarietà lo sguardo puro dei piccoli lettori.

I mille volti del genio piemontese, intessuti di visioni e identità nelle quali tutti possono riconoscersi, conducono per mano gli studenti del Chianti a dimostrazione di quanto le storie di ieri siano aderenti ai percorsi e alle esperienze di oggi. Il viaggio della conoscenza, aperto a tutti, dal carattere universale ed eterno, è il filo rosso che ispira l’anno rodariano di San Casciano. Una comunità intera dedica a Gianni Rodari, di cui quest’anno ricorrono 100 anni dalla nascita, un ciclo di eventi che si inaugura sabato 27 giugno alle ore 21, primo tassello di un mosaico di attività, tra letture, giochi, video, interventi teatrali e musicali, laboratori di scrittura, che vedrà protagonisti gli studenti dell’Istituto comprensivo Il Principe di San Casciano in Val di Pesa nell’anno scolastico 2020/2021. La critica e storica dell’arte Giovanna Maria Carli, nel ruolo di fondatrice e responsabile settori scuole arti visive del Museo della Narrazione, è la curatrice del progetto promosso dal Comune di San Casciano e organizzato in stretta collaborazione con l’Istituto comprensivo il Principe. “La miniera di storie, idee, notizie – dichiara Giovanna Maria Carli che si apre a San Casciano con il coinvolgimento di allievi, insegnanti, artisti e cittadini, uniti dai valori di un patrimonio letterario che varca i confini nazionali, si pone l’obiettivo di costruire una comunità narrante che ripercorre a tappe il gioco essenziale e dialogante della cultura rodariana, a partire dalla sua opera più nota “La grammatica della fantasia” che descrive i meccanismi utili ad inventare storie. Su questo libro, imprescindibile per comprendere l’opera di Gianni Rodari, si basa il nostro progetto corale che accoglie gli stimoli e i lavori degli studenti e dei docenti delle scuole dell’infanzia, delle primarie e della secondaria di primo grado di San Casciano”. Il debutto del progetto, elaborato a più mani, insieme al dirigente scolastico Marco Poli e all’amministrazione comunale, si terrà in sicurezza e in linea con le disposizioni governative in materia di prevenzione e contenimento del contagio nello spazio all’aperto dell’anfiteatro del Museo Ghelli. L’iniziativa, la prima organizzata nel dopo Covid, s’intitola “Il cielo è di tutti” e prevede una carrellata di interventi in bilico tra teatro, video e musica con la partecipazione del sindaco Roberto Ciappi, del dirigente scolastico Marco Poli, di Gianni Garamanti, presidente del Museo della Narrazione, dei maestri di musica e degli insegnanti Michele Bianchini, Stefano Cencetti e Laura Gallenga che durante la serata proporranno momenti culturali e di intrattenimento musicale con alcuni allievi che eseguiranno dal vivo brani ispirati alla poetica di Gianni Rodari. Al centro dell’evento anche le letture a cura degli attori Paolo Ciotti e Tiziana Giuliani che arricchiranno l’iniziativa con un omaggio speciale allo scrittore ed altri progetti e lavori teatrali che saranno allestiti nel corso dell’anno. Per l’evento inaugurale del centenario di Gianni Rodari salirà sul palcoscenico dell’anfiteatro la scuola primaria di Cerbaia, che porta il nome del grande scrittore, per condividere il lavoro collettivo realizzato dai bambini e dalle maestre Elena Agherini, Carla Cristini, Katia Redditi. Saranno proiettati il video “Cento storie e filastrocche”, ispirato al libro “Giovannino perdigiorno” e un giornalino di filastrocche. “Con Gianni Rodari che offre un’insuperabile lezione di civiltà – aggiunge il sindaco Roberto Ciappi – la creatività della scrittura per l’infanzia diventa un talento poliedrico, la consapevolezza di un’esistenza vocata al sorriso e allo stupore dei bambini. L’autore, premio Andersen nel 1970, non solo riesce ad interpretare i bisogni, i desideri dei più piccoli catturando la loro attenzione con giochi, favole, viaggi nella fantasia e nella surrealtà, ma indaga e ascolta la loro anima con grande rispetto e profonda umanità, cogliendone stimoli e spunti. Rodari riesce a stabilire mille punti di fuga con le emozioni dei bambini attraverso l’inserimento di temi intensi e alti come la pace, l’ambiente, l’inclusione. Il diritto alla conoscenza, la necessità di crescere senza mai rinunciare al perché delle cose è il messaggio centrale del pensiero di Gianni Rodari che mi auguro possa insegnare a grandi e piccini, oltre la ricorrenza secolare, ad essere cittadini migliori, a giocare di fantasia nella complessa grammatica della vita”. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Info: Ufficio Cultura 055 8256260.

Continua su: https://www.versiliatoday.it/2020/06/25/nellanfiteatro-entro-le-mura-cielo-tutti-san-casciano-si-inaugura-lanno-rodariano/

La teoria dell’errore creativo

“Da un lapsus può nascere una storia, non è una novità. – ha infatti scritto Gianni Rodari – Se, battendo a macchina un articolo, mi capita di scrivere “Lamponia” per “Lapponia”, ecco scoperto un nuovo paese profumato e boschereccio: sarebbe un peccato espellerlo dalle mappe del possibile con l’apposita gomma; meglio esplorarlo, da turisti della fantasia.

Se un bambino scrive nel suo quaderno “l’ago di Garda”, ho la scelta tra correggere l’errore con un segnaccio rosso o blu, o seguirne l’ardito suggerimento e scrivere la storia e la geografia di questo “lago” importantissimo, segnato anche nella carta d’Italia.

Un magnifico esempio di errore creativo è quello che si trova, secondo il Thompson (“Le fiabe nella tradizione popolare”, Il Saggiatore, Milano 1967, pag. 186), nella “Cenerentola” di Charles Perrault: la scarpina della quale, in origine, sarebbe dovuta essere di “varie” (una sorta di pelliccia); e solo per una fortunata disgrazia diventa di “vere”, cioè di vetro. Una scarpina di vetro è sicuramente più fantastica di una qualunque pantofoletta di pelo, e più ricca di seduzioni, anche se figlia del calembour o dell’errore di trascrizione.

Gianni Rodari

Il potere della parola

“Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla sua superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante del
pescatore. Oggetti che se ne stavano ciascuno per conto proprio, nella sua pace o nel suo sonno, sono come richiamati in vita, obbligati a reagire, a entrare in rapporto tra loro. Altri movimenti invisibili si propagano in
profondità, in tutte le direzioni, mentre il sasso precipita smuovendo alghe, spaventando pesci, causando sempre nuove agitazioni molecolari. Quando poi tocca il fondo, sommuove la fanghiglia, urta gli oggetti che vi giacevano
dimenticati, alcuni dei quali ora vengono dissepolti, altri ricoperti a turno dalla sabbia. Innumerevoli eventi, o microeventi, si succedono in un tempo brevissimo. Forse nemmeno ad aver tempo e voglia si potrebbero registrare tutti, senza omissioni. Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, in un movimento che interessa l’esperienza e la memoria, la fantasia e l’inconscio e che è complicato dal fatto che la stessa mente non assiste passiva alla rappresentazione, ma vi interviene continuamente, per accettare e respingere, collegare e censurare, costruire e distruggere.”

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