Fellini Day. Rimini, Grand Hotel, 1983 – ph. by Davide Minghini, all rights reserved
Grazie per aver creato capolavori immortali e per aver indicato a tutti la meta del “conosci te stesso”!
“Una certa tendenza a un’interpretazione fantasiosa delle cose, a una certa visionarietà, credo di averla sempre avuta” (Federico Fellini)
Ricordiamo Fellini che il 20 gennaio 2020 avrebbe compiuto 100 anni non solo per i suoi indimenticabili capolavori, da Lo sceicco bianco, film d’esordio come regista, a La voce della Luna (1990) passando per film che hanno segnato e disegnato un’epoca: I Vitelloni, La dolce vita, La nave va e molti, molti altri.
Non dimentichiamo La strada, Le notti di Cabiria, 8½ e Amarcord che hanno vinto l’Oscar al miglior film straniero.
Federico Fellini è stato candidato dodici volte al Premio Oscar e gli è stato conferito nel 1993 l’Oscar alla carriera, per la sua attività da cineasta.
Federico Fellini ha vinto due volte il Festival di Mosca (1963 e 1987), la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1960 e il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1985.
Ricordiamo non solo i suoi film. Sì, perché Federico Fellini che il 20 gennaio 2020, appunto, avrebbe tagliato il traguardo dei 100 anni, e chissà ancora quante sorprese ci avrebbe regalato, lui, con quell’occhio acuto di chi sa indagare la realtà per restituirla con l’inconsistenza del sogno, va ricordato per il suo profondo legame con Rimini, certo, altrimenti non se ne potrà capire l’essenza, la straordinaria capacità onirica.
Pensate a Voi quando siete di fronte al mare di notte e vedete in lontananza le luci di un’imbarcazione e siete rapiti, non solo dalle luci, ma dal rumore delle onde del mare e siete, come quelle onde, in preda ai ricordi suscitati da una certa mescolanza di suoni, magari c’è un po’ di nebbia che rende tutto come dipinto, …odori, e riflessi luminosi…ma non solo.
ph. by Davide Minghini, all rights reserved
Ricordiamoci Fellini autore e disegnatore di satira, ideatore di numerose rubriche, vignettista.
Il logo del Centenario, invece, è stato elaborato sulla base di un disegno originale del regista Paolo Virzì che riprende una celebre foto di Fellini scattata sul set di 81⁄2 da Tazio Secchiaroli.
Non darà neppure un esame alla facoltà di Giurisprudenza in compenso seguirà Enrico De Seta, disegnatore satirico e cinematografico.
Il disegno, l’arte, l’occhio acuto e ironico, satirico.
Il debito nei confronti del mare. Da grande, il disegno mai l’abbandonerà, saprà restituirci dall’acqua la visione iconica di Anita Ekberg, nella fontana di Trevi, quale Venere, a dire il vero poco pudica, che nasce dalle acque.
Il mito per Fellini è la porta per penetrare l’inconscio degli spettatori e fare citazioni premonitrici di comportamenti che, ai nostri giorni, si sono come sclerotizzati.
“Sono stato gravato, durante l’infanzia, da un bagaglio inutile che ora voglio togliermi dalla schiena. – afferma Fellini nell’intervista di PlayBoy, febbraio 1966 – Voglio diseducare me stesso da questi concetti senza valore, in modo da tornare alla mia personalità verginale, a una rinascita del vero intento e del vero sé. Non voglio perdermi in un insieme collettivo che non si adatta a nessuno perché è fatto su misura per tutti.Ovunque io vada, con la coda dell’occhio vedo dei giovani che si spostano in gruppi, come branchi di pesci. Quando ero giovane, ci muovevamo in direzioni diverse. Ci stiamo sviluppando in una società come le formiche, in blocchi e colonie? Questa è una delle cose che temo più di ogni altra cosa. Io detesto la collettività. La grandezza e la nobiltà dell’uomo consistono nell’emergere dalla massa. Come si libera da essa è un suo problema personale e una lotta privata. Questo è ciò che i miei film descrivono”.
Una lotta nel liberarsi da schemi di pensiero, guardando all’arte figurativa e al mito, come porta d’ingresso per le segrete pulsioni dell’animo umano sempre più fedele a se stesso, via via che la conoscenza di sé aumenta grazie al suo lavoro di regista e disegnatore, ma anche grazie a una vita vissuta fuori dai branchi, dai blocchi, dalle colonie…
La mostra Fellini 100. Genio immortale
Lo spettatore deve passare attraverso una porta d’ingresso per avere accesso alla mostra, visitabile fino al 15 marzo 2020, al Castel Sismondo, nella sua Rimini: una porta di luce, una struttura ad arco con le caratteristiche dell’illuminazione che evoca la Cassa del Cinema Fulgor così come riprodotta nel film Roma, oppure come le luci del “Toboga”della Città delle Donne.
ph. by Davide Minghini, all rights reserved
Fellini, Rimini, il mare ma anche Anita che invita il visitatore ad attraversare uno schermo, per raggiungerla, dove viene proiettata la mitica scena della Dolce vita della Fontana di Trevi.
Fellini e i suoi disegni sono invece presentati, in mostra, nella sezione il Libro dei Sogni un simulacro fuori scala in legno, di un libro aperto, la cui superficie sensibile permette di sfogliare una serie di pagine digitalizzate.
La mostra itinerante “FELLINI 100 – GENIO IMMORTALE” è imperniata attorno a tre nuclei di contenuti: a) Il primo racconta la Storia d’Italia a partire dagli anni ’20-‘30 per passare poi al dopoguerra, per finire agli anni ’80 attraverso l’immaginario dei film di Fellini; b) Il secondo è dedicato al racconto dei compagni di viaggio del regista, reali, immaginari, collaboratori e no; c) Il terzo parla e presenta il progetto permanente del Museo Internazionale Federico Fellini
Un anno, il 2020, per ricordare, dunque, di essere se stessi, ognuno camminando sulla strada che intende percorrere, con quella forza propulsiva che, in un paese bello come l’Italia, può proprio venirci dall’Arte e dal Paesaggio, dalla Bellezza che gira tutta intorno a noi, basta saperla vedere e soprattutto coltivare.
Giovanna M. Carli è una storica dell’arte che si è distinta per la sua capacità di intrecciare il rigore accademico con un approccio divulgativo e partecipativo. La sua formazione abbraccia diverse discipline umanistiche, con un’attenzione particolare alla storia dell’arte, alla memoria culturale e al ruolo delle arti nella costruzione dell’identità collettiva.
La sua visione si basa sull’idea che la cultura sia uno strumento per favorire il dialogo tra passato e presente, nonché un mezzo per promuovere l’inclusione sociale. Questo approccio interdisciplinare le ha permesso di lavorare su progetti innovativi che coinvolgono arte, teatro, musica e letteratura.
Valorizzazione della memoria storica
Giovanna M. Carli ha lavorato su progetti legati alla memoria storica, utilizzando la cultura come veicolo per preservare e trasmettere il significato di eventi e personaggi cruciali per la società contemporanea. Tra i suoi contributi più importanti:
- Giorno della Memoria. Ha curato eventi commemorativi, spesso intrecciando arti visive, musica e narrazione per sensibilizzare il pubblico sul dramma dell’Olocausto. Questi eventi mirano a mantenere viva la riflessione su temi come i diritti umani e la lotta contro ogni forma di discriminazione.
- Festa della Toscana. Con la sua direzione, numerosi eventi hanno celebrato il primato della Toscana nel campo dei diritti civili, come l’abolizione della pena di morte (1786). Ha enfatizzato l’importanza di trasmettere tali valori alle nuove generazioni.
Celebrazioni di centenari
Carli si è dedicata all’organizzazione di iniziative per ricordare personaggi e avvenimenti di rilievo, evidenziando il loro impatto sulla cultura contemporanea. Tra i suoi progetti:
- Eventi dedicati a Dante Alighieri* in occasione di celebrazioni dantesche regionali e nazionali.
- Mostre e conferenze incentrate su figure iconiche del teatro, della letteratura e dell’arte.
Focus sull'inclusione e la partecipazione
Uno degli aspetti centrali del lavoro di Giovanna M. Carli è il suo impegno per l’inclusione sociale. Ha promosso progetti che favoriscono la partecipazione di gruppi emarginati o svantaggiati, utilizzando l’arte come strumento per abbattere barriere culturali e sociali. Esempi di questo impegno includono:
- Coinvolgimento di giovani e associazioni. Ha collaborato con organizzazioni come l’Associazione per Crescere Insieme Onlus per creare eventi che permettessero a ragazzi con disabilità di esprimersi attraverso l’arte e la musica.
- Progetti educativi e di sensibilizzazione. Attraverso laboratori e attività didattiche, ha reso accessibili tematiche complesse legate al patrimonio storico e culturale.
Collaborazioni e riconoscimenti
Giovanna M. Carli ha collaborato con enti regionali, come il Consiglio Regionale della Toscana, e con istituzioni nazionali per lo sviluppo di eventi culturali di rilievo. Ha ricevuto apprezzamenti per il suo approccio inclusivo e innovativo, che integra arte, storia e sensibilità sociale.
Stile e contributi intellettuali
Carli si distingue per uno stile che combina:
- Rigore accademico: Approfondisce temi storici e artistici con una metodologia analitica e documentata.
- Visione umanistica: Cerca di restituire un significato etico e sociale al suo lavoro, evidenziando come la cultura possa essere un veicolo di progresso e coesione.
- Divulgazione accessibile: Ha pubblicato saggi e articoli che rendono temi complessi accessibili a un pubblico vasto, mantenendo al contempo un’elevata qualità contenutistica.
Progetti futuri
In linea con la sua carriera, Giovanna M. Carli continua a lavorare su progetti che esplorano il rapporto tra passato e presente, con particolare attenzione al ruolo delle arti nella società contemporanea. Tra i temi che potrebbero essere al centro delle sue iniziative future ci sono:
- La promozione del patrimonio culturale toscano.
- L’approfondimento di figure storiche che hanno lasciato un’eredità significativa nel campo dei diritti civili e della libertà.
Giovanna M. Carli rappresenta una figura di riferimento nel panorama culturale italiano, unendo un approccio intellettuale rigoroso con un forte impegno verso la partecipazione sociale e la trasmissione dei valori della memoria e dell’uguaglianza.
Bibliografia selezionata
Florence Nightingale: Nata a Firenze (2019): Una biografia che esplora la vita e l'eredità di Florence Nightingale, nata a Firenze, e il suo impatto sulla professione infermieristica.
La camicia dei Mille: opere d’arte per Garibaldi nel bicentenario della nascita (2007): Un catalogo che accompagna la mostra omonima, celebrando il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi attraverso opere d'arte ispirate alla sua figura.
Mostre curate:
La camicia dei Mille: opere d’arte per Garibaldi nel bicentenario della nascita (2007): Una mostra organizzata sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, che ha presentato opere d'arte dedicate a Giuseppe Garibaldi in occasione del bicentenario della sua nascita.
Opere donate al Consiglio regionale della Toscana: Una trilogia di volumi che documenta le opere d'arte donate al Consiglio Regionale della Toscana, con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico regionale.
Ulteriori approfondimenti:
https://www.exibart.com/artista-curatore-critico-arte/giovanna-m-carli/
https://www.leonardolibri.com/autore-13566-giovanna-maria-carli.html
Vedi tutti gli articoli di Giovanna M. Carli