Andare a teatro è fondamentale. Lo dico perché conosco persone che non sanno cosa si perdono. Il teatro è fonte di riflessione, palpito, battito d’ali, emozione e comunicazione sensoriale poliedrica. Mi è capitato di vedere l’Avaro di Moliére per la regia di Ugo Chiti con attori bravissimi. Mi è capitato di vedere in scena Alessandro Benvenuti, persona amabile e abile regista, attore, uomo visionario. Ho più vivo che mai il ricordo di una fantastica collaborazione con Alessandro Benvenuti quando, insieme a Luca Fagioli, per il Teatro Politeama di Cascina, lui regista e io aiuto, abbiamo lavorato insieme. Insegnamenti? Molti: l’inizio e la fine di una narrazione vanno curati intensamente e la musica, molto più di una colonna sonora, deve essere le mille parole non dette.
Ma quali insegnamenti trarre, invece, da un’opera composta nel 1668? Uno scontro generazionale, tra un vecchio spilorcio, da rottamare…, e giovani, neanche troppo, in preda a innamoramenti poco convenienti? Ecco la parola chiave, la convenienza. Oggi la convenienza guida gran parte delle nostre vite. Ma siamo proprio sicuri che sia la mano da prendere nella nostra? Siamo proprio certi che seguire la convenienza ci faccia approdare in un porto sicuro? Non sarebbe meglio scegliere di seguire la propria stella, alta nel firmamento, ma non così irraggiungibile?
Andare a teatro è fonte di riflessione e vedere un bello spettacolo, lo è ancor di più. Riempie il cuore e l’animo, favorisce la riflessione, rafforza il sentimento dell’uomo per l’uomo, stimola la filantropia. I vizi in scena sono i nostri, le virtù lo stesso.
Scenografia essenziale e curata nei dettagli, bel ritmo, attori che funzionano!
Compagnia teatrale Arca Azzurra
Attori: Alessandro Benvenuti, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Paolo Ciotti, Gabriele Giaffreda e Desirée Noferini
Regia: Ugo Chiti
