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Teatro del Mondo a Venezia, 1979.
Foto Francesco Dal Co
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Per quest’occasione è stato ricostruito in grande scala il modello del Teatro del Mondo, per riportarlo idealmente nella porzione di laguna dove era approdato per la prima volta, durante la Biennale Teatro del 1979-1980 quando, caricato su una chiatta trainata da un rimorchiatore, aveva dapprima raggiunto Punta della Dogana e poi piazza San Marco, per ripartire infine, sempre via mare, alla volta di Dubrovnik in Croazia. Il grande modello di 5 metri di altezza circa accoglie i visitatori nell’area dedicata a quel piccolo e famosissimo teatro a pianta centrale, che senza dubbio è una delle architetture più note di Rossi e che ancora è vivo nella memoria di coloro che hanno avuto la fortuna di vederlo muoversi sull’acqua, colpito dal riverbero della luce dell’alba e del tramonto, o di assistere a uno spettacolo o a un concerto, affacciati dalle balconate costruite con legno e tubi Innocenti, prima che venisse smontato e andasse poi distrutto.
L’allestimento – arricchito dei materiali informativi e descrittivi della ricerca – è curato da Gae Aulenti e le opere provengono da collezioni pubbliche e istituzionali e da musei e archivi aziendali tra cui la Fondazione Aldo Rossi (Milano), la Fondazione Teatro Comunale di Bologna, la Fondazione Teatro La Fenice, il MAXXI – Architettura (Roma), il Museo Alessi (Suna di Verbania) e gli archivi di Molteni & C. (Giussano), e Bruno Longoni Atelier d’Arredamento (Cantù). Inoltre, importanti nuclei collezionistici privati hanno generosamente messo a disposizione materiali unici e talora inediti. La mostra è accompagnata da un volume pubblicato da Skira che presenta, attraverso circa 300 immagini, l’interezza dei progetti di Rossi legati al teatro, introdotti dai suoi scritti.