Dopo le grandi retrospettive
monografiche di John Currin e Glenn Brown, le sale del Museo Bardini di Firenze
dal 26 gennaio al 25 marzo ospiteranno Senza Data, mostra personale di Luca
Pignatelli (Milano, 1962) a cura di Sergio Risaliti. Promosso dal Comune di
Firenze, organizzato da MUS.E e in collaborazione con la Galleria Poggiali di
Firenze, l’evento avvia un nuovo ciclo di mostre concepite con la cura
scientifica del Museo Novecento e realizzate al di fuori degli spazi museali di
Piazza Santa Maria Novella.
Attraversare il
tempo
A distanza di poco più di tre anni da
“Migranti”, la sua personale nella Sala del Camino della Galleria degli Uffizi,
Luca Pignatelli torna a Firenze per un altro evento espositivo che testimonia
il ripetuto attraversamento del tempo storico compiuto dalla sua arte in senso
inverso rispetto a quanti citano il passato con accademica nostalgia. Nelle
sale del Bardini saranno esposti una serie di lavori su telone ferroviario,
legno, carta e lamiera, assieme a grandi dipinti realizzati su tappeti persiani
di inizio novecento. Queste ultime produzione dell’artista saranno
coerentemente associati alla vasta e rilevante collezione di tappeti del Museo
stesso dal ‘400 ad oggi, compreso un manufatto tessile di oltre sette metri
utilizzato in occasione della visita di Hitler a Firenze nel 1938. Una nuova
serie di lavori su carta verranno, altresì. esposti in un allestimento site-specific
che coinvolgerà le cornici e gli arredi presenti nella collezione del Museo.
“La mia ricerca degli ultimi anni – dice
l’Artista – è un ripensare che cos’è il tempo rispetto all’immagine,
ai quadri. Io credo che oggi sia importante collocare l’immagine al centro di
una riflessione sulla memoria e il museo Bardini è un simbolo nel mondo di cosa
significhi una raccolta capace di rappresentare una stratificazione di tempi ma
anche di culture. Con questa mostra vorrei rispondere alla domanda: cosa sta di
fronte a un’immagine? Per me si tratta di un tempo plurale, un montaggio di
temporaneità, sfalsate e quindi differenti”.
I dipinti di Pignatelli ospitano al
centro un variato materiale iconografico antiquario che strappato all’oblio o
alla fossilizzazione, alla commercializzazione e al feticismo, restituisce in
un linguaggio del presente l’esperienza stessa della classicità, come se quella
civiltà non fosse mai svanita, o trapassata, ma fosse una reale presenza tra le
immagini circolante tra noi.
In altre parole le sue immagini sono
quelle di una classicità sempre viva e presente che non parla il linguaggio
muto, inanimato della copia. Quelle sue figure collocate al centro dello spazio
di rappresentazione vivono un tempo che si ripete identico al proprio originale
ed entrano immediatamente in comunicazione con il nostro mutevole essere,
divenire, trapassare.
Nei dipinti di Pignatelli, le ‘teste’ di
età greca o romana hanno spesse volte gli occhi chiusi, sono introverse,
lasciano tutto in sospeso, facendoci avvertire solo l’eco di emozioni
grandiose, immense, di qualcosa di infinito e senza tempo. Evocare la
classicità, anche quella del modernismo, può significare per Pignatelli
alludere a qualcosa di incommensurabile, fare spazio a un desiderio di
grandezza e di vastità che ha qualcosa di sublime. Riconosciamo in tutto questo
sentire, rivivere, un’esperienza neo-romantica della nostalgia che viene
drammatizzata dall’uso di supporti poveri o industriali, carichi anch’essi di
memoria, per una dialettica tra segni e materiali che non può essere ridotta a
mera suggestione linguistica o cinica citazione. Un sentimento di ammirazione e
nostalgia per la classicità e il modernismo con le sue illusione e le sue
tragedie che non è tanto si rivolge verso la monumentalità per citarne la forma
retorica ma vive di un desiderio di bellezza che la memoria rivela al soggetto
contemporaneo quando sappia ritrovare il tempo della contemplazione attiva.
Altra nota caratteristica dell’ambiente
è il colore denominato “blu Bardini” che fa da sfondo ai manufatti, un tono di
colore individuato dal collezionista fiorentino nei suo viaggi in Russia, un
nobile e caldo ‘monocromo’ che in seguito si è imposto nell’interior design
dei musei e nelle gallerie private.
Il Museo conserva capolavori di epoche diverse, quali la Carità di Tino da Camaino, due opere di Donatello (la Madonna della mela e la Madonna dei Cordai), oltre a dipinti di straordinaria qualità come il monumentale Crocifisso dipinto di Bernardo Daddi, il San Michele Arcangelo del Pollaiolo, la Notte con Aurora e un amorino di Giovanni da San Giovanni, l’Atlante di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino.
Fanno parte di questo tesoro una serie di disegni dei Tiepolo, di Giambattista e dei figli Lorenzo e Domenico, del Piazzetta, sublimi figurazioni in terracotta policroma e una notevole raccolta di tappeti e armi. Una galleria che seduce gli artisti più raffinati e colti del nostro tempo.
Giovanna M. Carli è una storica dell’arte che si è distinta per la sua capacità di intrecciare il rigore accademico con un approccio divulgativo e partecipativo. La sua formazione abbraccia diverse discipline umanistiche, con un’attenzione particolare alla storia dell’arte, alla memoria culturale e al ruolo delle arti nella costruzione dell’identità collettiva.
La sua visione si basa sull’idea che la cultura sia uno strumento per favorire il dialogo tra passato e presente, nonché un mezzo per promuovere l’inclusione sociale. Questo approccio interdisciplinare le ha permesso di lavorare su progetti innovativi che coinvolgono arte, teatro, musica e letteratura.
Valorizzazione della memoria storica
Giovanna M. Carli ha lavorato su progetti legati alla memoria storica, utilizzando la cultura come veicolo per preservare e trasmettere il significato di eventi e personaggi cruciali per la società contemporanea. Tra i suoi contributi più importanti:
- Giorno della Memoria. Ha curato eventi commemorativi, spesso intrecciando arti visive, musica e narrazione per sensibilizzare il pubblico sul dramma dell’Olocausto. Questi eventi mirano a mantenere viva la riflessione su temi come i diritti umani e la lotta contro ogni forma di discriminazione.
- Festa della Toscana. Con la sua direzione, numerosi eventi hanno celebrato il primato della Toscana nel campo dei diritti civili, come l’abolizione della pena di morte (1786). Ha enfatizzato l’importanza di trasmettere tali valori alle nuove generazioni.
Celebrazioni di centenari
Carli si è dedicata all’organizzazione di iniziative per ricordare personaggi e avvenimenti di rilievo, evidenziando il loro impatto sulla cultura contemporanea. Tra i suoi progetti:
- Eventi dedicati a Dante Alighieri* in occasione di celebrazioni dantesche regionali e nazionali.
- Mostre e conferenze incentrate su figure iconiche del teatro, della letteratura e dell’arte.
Focus sull'inclusione e la partecipazione
Uno degli aspetti centrali del lavoro di Giovanna M. Carli è il suo impegno per l’inclusione sociale. Ha promosso progetti che favoriscono la partecipazione di gruppi emarginati o svantaggiati, utilizzando l’arte come strumento per abbattere barriere culturali e sociali. Esempi di questo impegno includono:
- Coinvolgimento di giovani e associazioni. Ha collaborato con organizzazioni come l’Associazione per Crescere Insieme Onlus per creare eventi che permettessero a ragazzi con disabilità di esprimersi attraverso l’arte e la musica.
- Progetti educativi e di sensibilizzazione. Attraverso laboratori e attività didattiche, ha reso accessibili tematiche complesse legate al patrimonio storico e culturale.
Collaborazioni e riconoscimenti
Giovanna M. Carli ha collaborato con enti regionali, come il Consiglio Regionale della Toscana, e con istituzioni nazionali per lo sviluppo di eventi culturali di rilievo. Ha ricevuto apprezzamenti per il suo approccio inclusivo e innovativo, che integra arte, storia e sensibilità sociale.
Stile e contributi intellettuali
Carli si distingue per uno stile che combina:
- Rigore accademico: Approfondisce temi storici e artistici con una metodologia analitica e documentata.
- Visione umanistica: Cerca di restituire un significato etico e sociale al suo lavoro, evidenziando come la cultura possa essere un veicolo di progresso e coesione.
- Divulgazione accessibile: Ha pubblicato saggi e articoli che rendono temi complessi accessibili a un pubblico vasto, mantenendo al contempo un’elevata qualità contenutistica.
Progetti futuri
In linea con la sua carriera, Giovanna M. Carli continua a lavorare su progetti che esplorano il rapporto tra passato e presente, con particolare attenzione al ruolo delle arti nella società contemporanea. Tra i temi che potrebbero essere al centro delle sue iniziative future ci sono:
- La promozione del patrimonio culturale toscano.
- L’approfondimento di figure storiche che hanno lasciato un’eredità significativa nel campo dei diritti civili e della libertà.
Giovanna M. Carli rappresenta una figura di riferimento nel panorama culturale italiano, unendo un approccio intellettuale rigoroso con un forte impegno verso la partecipazione sociale e la trasmissione dei valori della memoria e dell’uguaglianza.
Bibliografia selezionata
Florence Nightingale: Nata a Firenze (2019): Una biografia che esplora la vita e l'eredità di Florence Nightingale, nata a Firenze, e il suo impatto sulla professione infermieristica.
La camicia dei Mille: opere d’arte per Garibaldi nel bicentenario della nascita (2007): Un catalogo che accompagna la mostra omonima, celebrando il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi attraverso opere d'arte ispirate alla sua figura.
Mostre curate:
La camicia dei Mille: opere d’arte per Garibaldi nel bicentenario della nascita (2007): Una mostra organizzata sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, che ha presentato opere d'arte dedicate a Giuseppe Garibaldi in occasione del bicentenario della sua nascita.
Opere donate al Consiglio regionale della Toscana: Una trilogia di volumi che documenta le opere d'arte donate al Consiglio Regionale della Toscana, con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico regionale.
Ulteriori approfondimenti:
https://www.exibart.com/artista-curatore-critico-arte/giovanna-m-carli/
https://www.leonardolibri.com/autore-13566-giovanna-maria-carli.html
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