“Profili di scena” è uno spettacolo ideato, progettato e coreografato da Antonella Bardi, insegnante e direttrice artistica del Centro Professionale Aid&a “IN SOFFITTA”, in via Martini, 33, a Montespertoli.
Dopo lo spettacolo di domenica 7 giugno 2015, al Teatro del Popolo, a Castelfiorentino, Antonella Bardi, ha rilasciato a Giovanna M. Carli, art critic, giornalista e docente, questa intervista dove parla di futuro e di senso.

Com’è andata questa volta? Cosa c’è stato di diverso rispetto agli spettacoli di questa stagione?
Tutte le volte che penso uno spettacolo è diverso. Diverso il progetto, diversa io. Abbiamo proiettato il mio quadro della luna su fondale nero, tutto a grande schermo. Bello. Ringrazio Michele Barbetti per il supporto tecnico impeccabile. Due spettacoli in uno, stesso titolo ma sottotitoli diversi. Nel primo è stata usata la tela come coreografia. Nel secondo atto c’è la simbologia nell’arte. Qui ha partecipato tutta la scuola. Due spettacoli in uno che avevano forti intrecci e legami. Nel secondo atto: il lavoro sul simbolo, il respiro che dà ritmo e musicalità al corpo, il lavoro del silenzio e il labirinto.

Quali sono state le fonti culturali e letterarie da cui hai attinto suggestioni ed elementi, fonte di ispirazione?
Molteplici. Fra questi il poema cavalleresco Orlando furioso, la ricerca del senno perduto di Orlando sulla luna, metafora del disorientamento dei nostri tempi. Un lavoro introspettivo con le ballerine “grandi” nel secondo atto dove il leit motiv è stato il labirinto, la ricerca di un’identità di se stesso. Il fantasma dell’Opera (Le Fantôme de l’Opéra, 1910), il romanzo più popolare di Gaston Leroux.
Quali sono le emozioni che lo spettacolo, credi, abbia trasmesso al pubblico?
L’emozione più forte è stata quando ho parlato e ho giocato con i bambini. Il cinema muto c’è: il silenzio nell’arte, nella vita e un finale, la fine di un percorso terreno. La coreografia di Charlie Chaplin ha commosso il pubblico. Io stessa mi sono commossa.
Quante persone erano presenti allo spettacolo?
Oltre un centinaio di persone…sono felice perché smuovere un numero elevato per la danza non è facile. La danza è considerata ancora un’ancella nel mondo delle arti dello spettacolo.
Perché c’è bisogno di arte e di spettacolo, secondo te?
Per superare l’aridità che ognuno di noi si porta dentro, per superare le barriere della chiusura individuale e per capire che il vero amore è superiore, sta più in alto: il rispetto per tutto ciò che la persona può creare. Questo ci rende esseri unici.
 |
| Giulia Morandi, ballerina solista, in uno scatto delle Sorelle Sarti, 2015 |
Qual è il ruolo della danza nella società, se ce n’è uno?
La danza ha ancora poco rilievo, siamo tornati un po’ indietro. Si lavora su stili e i loro ideatori risalgono al Novecento. Si perde di vista dove nasce la danza veramente. Si tratta di sensibilizzare i corpi che si muovono in maniera disorganizzata. L’individuo è fatto di corpo, testa e cuore. Se questi due elementi non vanno di pari passo, c’è scissione, caos.

Con l’arte non si mangia. Ma è vero?
No, non è vero. Con l’arte si mangia perché l’arte ti nutre…purtroppo l’arte dà fastidio e questo lo noto sempre, nei gruppi che si uniscono a teatro noti sempre qualcuno che si arrabbia, perché chi fa arte smuove qualcosa a qualcuno…tocca corde. L’arte, alla fine, è un gran lavoro psicologico…che colpisce ciò che sta nascosto. La tecnica contemporanea che si basa sulla caduta della testa, poi la base del collo, poi la caduta delle spalle, poi termina sotto il petto…destabilizza lo spettatore. Insisto usiamo la testa insieme al cuore, è qui che si sviluppa la parte poetica di ogni persona.
Che cosa farete prossimamente, tu, la tua scuola di danza, le tue ballerine?
Andiamo verso una nuova avventura, una nuova scuola, una nuova sede. Sempre a Montespertoli.
Danzano: Elena Bonaiuti, Sabrina Cinelli, Matilde Cappelletti, Ginevra Clementi, Alice Conti, Gemma D’Intino, Emma Draghi, Viola Franchi, Vittoria Franchi, Miriam Francolini, Chiara Loscalzo, Teresa Mainardi, Giulia Morandi (danzatrice solista), Francesca Mugelli, Emily Perito, Camilla Simoncini, Denise Tempestini.
Pubblicato da Giovanna M. Carli
Giovanna M. Carli è una storica dell’arte che si è distinta per la sua capacità di intrecciare il rigore accademico con un approccio divulgativo e partecipativo. La sua formazione abbraccia diverse discipline umanistiche, con un’attenzione particolare alla storia dell’arte, alla memoria culturale e al ruolo delle arti nella costruzione dell’identità collettiva.
La sua visione si basa sull’idea che la cultura sia uno strumento per favorire il dialogo tra passato e presente, nonché un mezzo per promuovere l’inclusione sociale. Questo approccio interdisciplinare le ha permesso di lavorare su progetti innovativi che coinvolgono arte, teatro, musica e letteratura.
Valorizzazione della memoria storica
Giovanna M. Carli ha lavorato su progetti legati alla memoria storica, utilizzando la cultura come veicolo per preservare e trasmettere il significato di eventi e personaggi cruciali per la società contemporanea. Tra i suoi contributi più importanti:
- Giorno della Memoria. Ha curato eventi commemorativi, spesso intrecciando arti visive, musica e narrazione per sensibilizzare il pubblico sul dramma dell’Olocausto. Questi eventi mirano a mantenere viva la riflessione su temi come i diritti umani e la lotta contro ogni forma di discriminazione.
- Festa della Toscana. Con la sua direzione, numerosi eventi hanno celebrato il primato della Toscana nel campo dei diritti civili, come l’abolizione della pena di morte (1786). Ha enfatizzato l’importanza di trasmettere tali valori alle nuove generazioni.
Celebrazioni di centenari
Carli si è dedicata all’organizzazione di iniziative per ricordare personaggi e avvenimenti di rilievo, evidenziando il loro impatto sulla cultura contemporanea. Tra i suoi progetti:
- Eventi dedicati a Dante Alighieri* in occasione di celebrazioni dantesche regionali e nazionali.
- Mostre e conferenze incentrate su figure iconiche del teatro, della letteratura e dell’arte.
Focus sull'inclusione e la partecipazione
Uno degli aspetti centrali del lavoro di Giovanna M. Carli è il suo impegno per l’inclusione sociale. Ha promosso progetti che favoriscono la partecipazione di gruppi emarginati o svantaggiati, utilizzando l’arte come strumento per abbattere barriere culturali e sociali. Esempi di questo impegno includono:
- Coinvolgimento di giovani e associazioni. Ha collaborato con organizzazioni come l’Associazione per Crescere Insieme Onlus per creare eventi che permettessero a ragazzi con disabilità di esprimersi attraverso l’arte e la musica.
- Progetti educativi e di sensibilizzazione. Attraverso laboratori e attività didattiche, ha reso accessibili tematiche complesse legate al patrimonio storico e culturale.
Collaborazioni e riconoscimenti
Giovanna M. Carli ha collaborato con enti regionali, come il Consiglio Regionale della Toscana, e con istituzioni nazionali per lo sviluppo di eventi culturali di rilievo. Ha ricevuto apprezzamenti per il suo approccio inclusivo e innovativo, che integra arte, storia e sensibilità sociale.
Stile e contributi intellettuali
Carli si distingue per uno stile che combina:
- Rigore accademico: Approfondisce temi storici e artistici con una metodologia analitica e documentata.
- Visione umanistica: Cerca di restituire un significato etico e sociale al suo lavoro, evidenziando come la cultura possa essere un veicolo di progresso e coesione.
- Divulgazione accessibile: Ha pubblicato saggi e articoli che rendono temi complessi accessibili a un pubblico vasto, mantenendo al contempo un’elevata qualità contenutistica.
Progetti futuri
In linea con la sua carriera, Giovanna M. Carli continua a lavorare su progetti che esplorano il rapporto tra passato e presente, con particolare attenzione al ruolo delle arti nella società contemporanea. Tra i temi che potrebbero essere al centro delle sue iniziative future ci sono:
- La promozione del patrimonio culturale toscano.
- L’approfondimento di figure storiche che hanno lasciato un’eredità significativa nel campo dei diritti civili e della libertà.
Giovanna M. Carli rappresenta una figura di riferimento nel panorama culturale italiano, unendo un approccio intellettuale rigoroso con un forte impegno verso la partecipazione sociale e la trasmissione dei valori della memoria e dell’uguaglianza.
Bibliografia selezionata
Florence Nightingale: Nata a Firenze (2019): Una biografia che esplora la vita e l'eredità di Florence Nightingale, nata a Firenze, e il suo impatto sulla professione infermieristica.
La camicia dei Mille: opere d’arte per Garibaldi nel bicentenario della nascita (2007): Un catalogo che accompagna la mostra omonima, celebrando il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi attraverso opere d'arte ispirate alla sua figura.
Mostre curate:
La camicia dei Mille: opere d’arte per Garibaldi nel bicentenario della nascita (2007): Una mostra organizzata sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, che ha presentato opere d'arte dedicate a Giuseppe Garibaldi in occasione del bicentenario della sua nascita.
Opere donate al Consiglio regionale della Toscana: Una trilogia di volumi che documenta le opere d'arte donate al Consiglio Regionale della Toscana, con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico regionale.
Ulteriori approfondimenti:
https://www.exibart.com/artista-curatore-critico-arte/giovanna-m-carli/
https://www.leonardolibri.com/autore-13566-giovanna-maria-carli.html
Vedi tutti gli articoli di Giovanna M. Carli