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Mario Tozzi, Figure e architetture, 1929 |
Vi siete mai chiesti l’origine della parola ‘ambaradan’ o dell’espressione ‘chi si ferma è perduto’? Credo di no perché, sebbene entrate nel linguaggio comune, come su molte altre cose che fanno parte di questa società liquido-consumistica, non c’è tempo per soffermarsi a riflettere. Credo giusto e doveroso, allora, prendersi del tempo, invece, per andare a visitare la bella mostra fiorentina che, partendo perfino dalle espressioni linguistiche, ricostruisce alcuni aspetti interessanti degli anni Trenta.
Un decennio cruciale nella storia mondiale preparato dalla marcia su Roma e conclusosi con lo scoppio della seconda guerra mondiale. Non è un caso se oggi, dunque, si parla di anni Trenta. L’allora crisi ha molte tangenze con quella attuale: ora come allora si stanno impoverendo praticamente tutte le classi sociali e aggravando molto le diseguaglianze tra i cittadini.
Ora come allora i proprietari di grandi capitali hanno subito drammatiche perdite: è crollato in borsa il valore delle loro azioni, ora come allora con il sacrificio della piccola e media impresa il sistema riprenderà forza, ma questo già vede e sempre più vedrà la chiusura di molte attività. Possono essere utili strumenti di riflessione sia il romanzo del 1936, Furore, di John Steinbeck che il film degli anni Settanta, Non si uccidono così anche i cavalli?
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Corrado Cagli Trionfo di Roma 1 1937 |
Come ricorda Antonello Negri, uno dei curatori, in questa mostra “…si è cercato di non dimenticare il quadro complesso nel quale si dipanavano le arti visuali negli anni Trenta, tenendo in mente gli scambi e gli intrecci tra i linguaggi consolidati di pittura, scultura e grafica, con il loro seducente passatismo, e le nuove forme di rappresentazione legate alla riproducibilità dell’immagine (fotografia, film, fotomontaggio)”.
Un’occasione per pensare, insieme con 133 opere d’arte tra dipinti, sculture e oggetti di design, al tempo della nascita della comunicazione di massa e dell’idea di uomo moderno, a passo con i tempi, prima dell’avvento di una società liquida, la nostra, che si sottrae a ogni rigida classificazione. GMC
Nell’Italia degli anni Trenta, durante il fascismo, si combatte una battaglia artistica di grande vivacità, che vedeva schierati tutti gli stili e tutte le tendenze, dal classicismo al futurismo, dall’espressionismo all’astrattismo, dall’arte monumentale alla pittura da salotto.
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Otto Dix Dedicato ai sadici 1922 |
La scena era arricchita e complicata dall’emergere del design e della comunicazione di massa con i manifesti, la radio, il cinema e i primi rotocalchi, che dalle “belle arti” raccolgono una quantità di idee e immagini trasmettendole al grande pubblico. Insomma, un laboratorio complicato e vitale, aperto alla scena internazionale, introduttivo alla nostra modernità.
La mostra rappresenta quel decennio attraverso i capolavori (99 dipinti, 17 sculture; 20 oggetti di design) di oltre quaranta dei più importanti artisti dell’epoca quali Mario Sironi, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Achille Funi, Carlo Carrà, Corrado Cagli, Arturo Nathan, Achille Lega, Ottone Rosai, Ardengo Soffici, Giorgio Morandi, Ram, Thayaht, Antonio Donghi (fig.1: Donna al caffè, 1931).
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| fig.1 |
E inoltre: Marino Marini, Renato Guttuso, Carlo Levi, Filippo de Pisis, Scipione, Antonio Maraini, Lucio Fontana. Raccontando un periodo cruciale che segnò, negli anni del regime fascista, una situazione artistica di estrema creatività. Un’epoca che ha profondamente cambiato la storia italiana.
Gli anni Trenta sono anche il periodo culminante di una modernizzazione che segna una svolta negli stili di vita, con l’affermazione di un’idea ancora attuale di uomo moderno, dinamico, al passo coi tempi e si definisce quella che potremmo chiamare “la via italiana alla modernità”: nell’architettura, nel design, così come in pittura e in scultura, che si esprime attraverso la rimeditazione degli stimoli provenienti dal contesto europeo – francese e tedesco, ma anche scandinavo e russo –, combinata con l’ascolto e la riproposta di una tradizione – quella italiana del Trecento e Quattrocento.
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Mario Tozzi Figure e architetture 1929 |
La mostra Anni Trenta. Arti in Italia oltre il fascismo è un’opportunità per dimostrare come Palazzo Strozzi sia fortemente legato alla storia del Paese e della città ma è anche l’espressione perfetta che a Palazzo Strozzi il visitatore non è passivo, è attivo e anche interattivo!
Attraverso una serie di attività appositamente ideate, infatti, il visitatore potrà esplorare alcuni dei temi chiave della mostra quali la comunicazione di massa (la Sala Radio, la Sala Lettura), il design industriale (la Sala del Design), la creatività artistica (Touchtable) in modo coinvolgente e stimolante.
Come per ogni esposizione è previsto un ampio programma educativo che includerà attività che si svolgeranno nel Palazzo, eventi che coinvolgeranno la città e il territorio, e una serie di pubblicazioni collegate alla mostra.
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| Felice Carena, Estate (L’amaca), 1933 |
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| Achille Funi, Malinconia, 1930 |
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Renato Guttuso Amici nello studio 1935 |
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Renato Birolli I giocatori di polo 1933 |
Organizzata da: Fondazione Palazzo Strozzi.
A cura di: Antonello Negri con Silvia Bignami, Paolo Rusconi, Giorgio Zanchetti e Susanna Ragionieri per la sezione Firenze.
Pubblicato da Giovanna M. Carli
Giovanna M. Carli è una storica dell’arte che si è distinta per la sua capacità di intrecciare il rigore accademico con un approccio divulgativo e partecipativo. La sua formazione abbraccia diverse discipline umanistiche, con un’attenzione particolare alla storia dell’arte, alla memoria culturale e al ruolo delle arti nella costruzione dell’identità collettiva.
La sua visione si basa sull’idea che la cultura sia uno strumento per favorire il dialogo tra passato e presente, nonché un mezzo per promuovere l’inclusione sociale. Questo approccio interdisciplinare le ha permesso di lavorare su progetti innovativi che coinvolgono arte, teatro, musica e letteratura.
Valorizzazione della memoria storica
Giovanna M. Carli ha lavorato su progetti legati alla memoria storica, utilizzando la cultura come veicolo per preservare e trasmettere il significato di eventi e personaggi cruciali per la società contemporanea. Tra i suoi contributi più importanti:
- Giorno della Memoria. Ha curato eventi commemorativi, spesso intrecciando arti visive, musica e narrazione per sensibilizzare il pubblico sul dramma dell’Olocausto. Questi eventi mirano a mantenere viva la riflessione su temi come i diritti umani e la lotta contro ogni forma di discriminazione.
- Festa della Toscana. Con la sua direzione, numerosi eventi hanno celebrato il primato della Toscana nel campo dei diritti civili, come l’abolizione della pena di morte (1786). Ha enfatizzato l’importanza di trasmettere tali valori alle nuove generazioni.
Celebrazioni di centenari
Carli si è dedicata all’organizzazione di iniziative per ricordare personaggi e avvenimenti di rilievo, evidenziando il loro impatto sulla cultura contemporanea. Tra i suoi progetti:
- Eventi dedicati a Dante Alighieri* in occasione di celebrazioni dantesche regionali e nazionali.
- Mostre e conferenze incentrate su figure iconiche del teatro, della letteratura e dell’arte.
Focus sull'inclusione e la partecipazione
Uno degli aspetti centrali del lavoro di Giovanna M. Carli è il suo impegno per l’inclusione sociale. Ha promosso progetti che favoriscono la partecipazione di gruppi emarginati o svantaggiati, utilizzando l’arte come strumento per abbattere barriere culturali e sociali. Esempi di questo impegno includono:
- Coinvolgimento di giovani e associazioni. Ha collaborato con organizzazioni come l’Associazione per Crescere Insieme Onlus per creare eventi che permettessero a ragazzi con disabilità di esprimersi attraverso l’arte e la musica.
- Progetti educativi e di sensibilizzazione. Attraverso laboratori e attività didattiche, ha reso accessibili tematiche complesse legate al patrimonio storico e culturale.
Collaborazioni e riconoscimenti
Giovanna M. Carli ha collaborato con enti regionali, come il Consiglio Regionale della Toscana, e con istituzioni nazionali per lo sviluppo di eventi culturali di rilievo. Ha ricevuto apprezzamenti per il suo approccio inclusivo e innovativo, che integra arte, storia e sensibilità sociale.
Stile e contributi intellettuali
Carli si distingue per uno stile che combina:
- Rigore accademico: Approfondisce temi storici e artistici con una metodologia analitica e documentata.
- Visione umanistica: Cerca di restituire un significato etico e sociale al suo lavoro, evidenziando come la cultura possa essere un veicolo di progresso e coesione.
- Divulgazione accessibile: Ha pubblicato saggi e articoli che rendono temi complessi accessibili a un pubblico vasto, mantenendo al contempo un’elevata qualità contenutistica.
Progetti futuri
In linea con la sua carriera, Giovanna M. Carli continua a lavorare su progetti che esplorano il rapporto tra passato e presente, con particolare attenzione al ruolo delle arti nella società contemporanea. Tra i temi che potrebbero essere al centro delle sue iniziative future ci sono:
- La promozione del patrimonio culturale toscano.
- L’approfondimento di figure storiche che hanno lasciato un’eredità significativa nel campo dei diritti civili e della libertà.
Giovanna M. Carli rappresenta una figura di riferimento nel panorama culturale italiano, unendo un approccio intellettuale rigoroso con un forte impegno verso la partecipazione sociale e la trasmissione dei valori della memoria e dell’uguaglianza.
Bibliografia selezionata
Florence Nightingale: Nata a Firenze (2019): Una biografia che esplora la vita e l'eredità di Florence Nightingale, nata a Firenze, e il suo impatto sulla professione infermieristica.
La camicia dei Mille: opere d’arte per Garibaldi nel bicentenario della nascita (2007): Un catalogo che accompagna la mostra omonima, celebrando il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi attraverso opere d'arte ispirate alla sua figura.
Mostre curate:
La camicia dei Mille: opere d’arte per Garibaldi nel bicentenario della nascita (2007): Una mostra organizzata sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, che ha presentato opere d'arte dedicate a Giuseppe Garibaldi in occasione del bicentenario della sua nascita.
Opere donate al Consiglio regionale della Toscana: Una trilogia di volumi che documenta le opere d'arte donate al Consiglio Regionale della Toscana, con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico regionale.
Ulteriori approfondimenti:
https://www.exibart.com/artista-curatore-critico-arte/giovanna-m-carli/
https://www.leonardolibri.com/autore-13566-giovanna-maria-carli.html
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