Nella seconda metà del secolo scorso, Giuseppe Penone frequentava Michelangelo Pistoletto insieme ad altri protagonisti dell’Arte Povera movimento artistico che, nel 1967, veniva reso noto da Germano Celant.
Era il tempo in cui Pistoletto notava come l’arte rinascimentale, e in particolare quella di Piero della Francesca, fosse una sintesi eccezionale tra arte figurativa e astratta. Che cosa interessava allora a Pistoletto, a Penone proprio quell’anno? Che cosa occupava le loro menti?
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| Ritratto di Giuseppe Penone |
La dimensione del tempo.
Un tempo che di lì a poco avrebbe visto i più grandi mutamenti concettuali in atto. L’arte cominciava a ragionare sul fatto che era possibile vincere la dimensione del tempo e dare valore, hic et nunc, ai rapporti tra oggetto, soggetto e spazio. Il tempo era da reinventare lì per lì. Lo avrebbe reinventato questa ‘nuova’ arte.
“L’uomo dipinto veniva avanti come vivo nello spazio vivo dell’ambiente – affermava allora Pistoletto – ma il vero protagonista era il rapporto di istantaneità che si creava tra lo spettatore, il suo riflesso e la figura dipinta, in un movimento sempre “presente” che concentrava in sé il passato e il futuro tanto da far dubitare della loro esistenza: era la dimensione del tempo”.
Intanto Giuseppe Penone ‘rovesciava i propri occhi’ per cercare una nuova visione del mondo e delle relazioni tra le cose e per permettere che lo spettatore vedesse con l’ausilio di quelle superfici specchianti, in un gioco di rimandi che avrebbe caratterizzato anche le sue ricerche successive.
La mostra fiorentina di Penone va letta, e questa è la mia personale opinione, in un rapporto dialettico tra spazio, opere e spettatori dove il tempo è cancellato come cancellati sono i rapporti senza le presenze scultoree. Vale a dire che le opere di Penone rileggono lo spazio e ne fanno altro da sé, cancellandone la valenza temporale. Quello spazio caratterizzato dall’epica, dalla gloria medicea passata-presente-futura.
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| Giuseppe Penone, Dario Nardella, Cristina Acidini |
Lo spettatore che entra nel Giardino di Boboli è consapevole di quello che lo aspetta: la fusione di artificio-natura, la parata di monumentalità verticale trasferita dalla Villa Medici di Roma fino a qui, la statuaria classica e i giochi di nascondigli, luci, ombre e vialetti alberati, ben curati e geometrici, tipici di un giardino all’italiana.
Chi entra, invece, al Forte Belvedere comprende la singolarità dell’ambiente. Si trova in alto, domina uno spettacolo mozzafiato. Disegnato e realizzato da Bernardo Buontalenti quale luogo ‘sicuro’ per la famiglia Medici, dal Forte si gode di una vista straordinaria, si possiede la città, affacciati su una terrazza protetta dai bastioni. Il tempo scorre in alto e in basso, lo spazio è disegnato da verticalità e orizzontalità.
Ora che ci sono le presenze arboree di Penone anche il Forte è ridisegnato. Lo spettacolo è ancora più suggestivo anzi diverso.
Mentre l’albero folgorato delimita il Duomo insieme al profilo del Campanile di Giotto, avvertiamo che il passato si fonde con il presente e chiama a gran voce il futuro.
E tra le tante parole dette e scritte dall’artista con queste “Per me non c’è differenza fra uomini e alberi. Il mio lavoro consiste nell’asserire il principio d’identità fra essere umano e natura”, capisco che il giovane torinese è stato preso per mano da Ovidio e, guardando il mondo da una prospettiva diversa, lo ha ridisegnato indicando Apollo e Dafne come sintesi del proprio, straordinario, lavoro.
Autore: Giovanna M. Carli
Fonti
http://www.darsmagazine.it/giuseppe-penone-essere-natura/
http://cultura.panorama.it/arte-idee/giuseppe-penone-uomo-sussurrava-alberi
Ufficio stampa: Davis & Franceschini
Scheda tecnica della mostra
GIUSEPPE PENONE – PROSPETTIVA VEGETALE
5 luglio – 5 ottobre 2014
Firenze, Forte di Belvedere e Giardino di Boboli
Con il patrocinio di
Regione Toscana
Provincia di Firenze
Comune di Firenze
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici e per il Polo Museale di Firenze
Orario sedi di mostra
Forte di Belvedere
ore 10.00 – 20.00
lunedì chiuso
Giardino di Boboli
ore 8.15 – 19.30 luglio – agosto
ore 8.15 – 18.30 settembre – ottobre
primo e ultimo lunedì del mese – chiuso
Costo del biglietto
Forte di Belvedere € 5,00
Forte Card € 5,00 che consente l’ingresso al Forte di Belvedere per tutto il periodo della mostra
Giardino di Boboli € 10,00
La mostra rientra nel circuito Firenze Card
Catalogo di mostra
“Giuseppe Penone. Prospettiva vegetale”
A cura di Sergio Risaliti e Arabella Natalini
Forma. Editrice per l’arte e l’architettura
Info
Once – Extraordinary Events
t. +39 055 217704 f. +39 055 217704
e-mail: segreteria@oncevents.com – http://www.oncevents.com
Pubblicato da Giovanna M. Carli
Giovanna M. Carli è una storica dell’arte che si è distinta per la sua capacità di intrecciare il rigore accademico con un approccio divulgativo e partecipativo. La sua formazione abbraccia diverse discipline umanistiche, con un’attenzione particolare alla storia dell’arte, alla memoria culturale e al ruolo delle arti nella costruzione dell’identità collettiva.
La sua visione si basa sull’idea che la cultura sia uno strumento per favorire il dialogo tra passato e presente, nonché un mezzo per promuovere l’inclusione sociale. Questo approccio interdisciplinare le ha permesso di lavorare su progetti innovativi che coinvolgono arte, teatro, musica e letteratura.
Valorizzazione della memoria storica
Giovanna M. Carli ha lavorato su progetti legati alla memoria storica, utilizzando la cultura come veicolo per preservare e trasmettere il significato di eventi e personaggi cruciali per la società contemporanea. Tra i suoi contributi più importanti:
- Giorno della Memoria. Ha curato eventi commemorativi, spesso intrecciando arti visive, musica e narrazione per sensibilizzare il pubblico sul dramma dell’Olocausto. Questi eventi mirano a mantenere viva la riflessione su temi come i diritti umani e la lotta contro ogni forma di discriminazione.
- Festa della Toscana. Con la sua direzione, numerosi eventi hanno celebrato il primato della Toscana nel campo dei diritti civili, come l’abolizione della pena di morte (1786). Ha enfatizzato l’importanza di trasmettere tali valori alle nuove generazioni.
Celebrazioni di centenari
Carli si è dedicata all’organizzazione di iniziative per ricordare personaggi e avvenimenti di rilievo, evidenziando il loro impatto sulla cultura contemporanea. Tra i suoi progetti:
- Eventi dedicati a Dante Alighieri* in occasione di celebrazioni dantesche regionali e nazionali.
- Mostre e conferenze incentrate su figure iconiche del teatro, della letteratura e dell’arte.
Focus sull'inclusione e la partecipazione
Uno degli aspetti centrali del lavoro di Giovanna M. Carli è il suo impegno per l’inclusione sociale. Ha promosso progetti che favoriscono la partecipazione di gruppi emarginati o svantaggiati, utilizzando l’arte come strumento per abbattere barriere culturali e sociali. Esempi di questo impegno includono:
- Coinvolgimento di giovani e associazioni. Ha collaborato con organizzazioni come l’Associazione per Crescere Insieme Onlus per creare eventi che permettessero a ragazzi con disabilità di esprimersi attraverso l’arte e la musica.
- Progetti educativi e di sensibilizzazione. Attraverso laboratori e attività didattiche, ha reso accessibili tematiche complesse legate al patrimonio storico e culturale.
Collaborazioni e riconoscimenti
Giovanna M. Carli ha collaborato con enti regionali, come il Consiglio Regionale della Toscana, e con istituzioni nazionali per lo sviluppo di eventi culturali di rilievo. Ha ricevuto apprezzamenti per il suo approccio inclusivo e innovativo, che integra arte, storia e sensibilità sociale.
Stile e contributi intellettuali
Carli si distingue per uno stile che combina:
- Rigore accademico: Approfondisce temi storici e artistici con una metodologia analitica e documentata.
- Visione umanistica: Cerca di restituire un significato etico e sociale al suo lavoro, evidenziando come la cultura possa essere un veicolo di progresso e coesione.
- Divulgazione accessibile: Ha pubblicato saggi e articoli che rendono temi complessi accessibili a un pubblico vasto, mantenendo al contempo un’elevata qualità contenutistica.
Progetti futuri
In linea con la sua carriera, Giovanna M. Carli continua a lavorare su progetti che esplorano il rapporto tra passato e presente, con particolare attenzione al ruolo delle arti nella società contemporanea. Tra i temi che potrebbero essere al centro delle sue iniziative future ci sono:
- La promozione del patrimonio culturale toscano.
- L’approfondimento di figure storiche che hanno lasciato un’eredità significativa nel campo dei diritti civili e della libertà.
Giovanna M. Carli rappresenta una figura di riferimento nel panorama culturale italiano, unendo un approccio intellettuale rigoroso con un forte impegno verso la partecipazione sociale e la trasmissione dei valori della memoria e dell’uguaglianza.
Bibliografia selezionata
Florence Nightingale: Nata a Firenze (2019): Una biografia che esplora la vita e l'eredità di Florence Nightingale, nata a Firenze, e il suo impatto sulla professione infermieristica.
La camicia dei Mille: opere d’arte per Garibaldi nel bicentenario della nascita (2007): Un catalogo che accompagna la mostra omonima, celebrando il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi attraverso opere d'arte ispirate alla sua figura.
Mostre curate:
La camicia dei Mille: opere d’arte per Garibaldi nel bicentenario della nascita (2007): Una mostra organizzata sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, che ha presentato opere d'arte dedicate a Giuseppe Garibaldi in occasione del bicentenario della sua nascita.
Opere donate al Consiglio regionale della Toscana: Una trilogia di volumi che documenta le opere d'arte donate al Consiglio Regionale della Toscana, con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico regionale.
Ulteriori approfondimenti:
https://www.exibart.com/artista-curatore-critico-arte/giovanna-m-carli/
https://www.leonardolibri.com/autore-13566-giovanna-maria-carli.html
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